Si al trasferimento del lavoratore per assistenza familiare
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La Cassazione dice sì al trasferimento del lavoratore per assistenza familiare se lo stesso versa in stato di handicap.
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La Cassazione dice sì al trasferimento del lavoratore per assistenza familiare se lo stesso versa in stato di handicap.
Chi assiste un disabile grave durante i 3 giorni di permessi può dedicarsi anche ad attività socio-relazionali
Il percettore di pensione d'inabilità ordinaria lavorativa può richiedere l'assegno mensile di assistenza continuativa
Nuovo bando INPS per l'assistenza domiciliare per i dipendenti e pensionati pubblici con un disabile in casa.
L'assegno di cura è un aiuto economico rivolto agli anziani non autosufficienti per assisterli presso il proprio domicilio.
Non occorre coabitare per fruire dei permessi per assistenza ai disabili. Il concetto di convivenza non coincide con quello di coabitazione.
No trasmissione mod.ICRIC per gli Invalidi Civili in stato di ricovero gratuito in forza della Convenzione tra INPS e Ministero Salute.
L'indennità di accompagnamento è negata per attività non essenziali.
I figli non conviventi possono richiedere il congedo straordinario per assistere i genitori con handicap grave, ex art. 3, comma 3°, L. 104/1992
I figli non conviventi possono richiedere il congedo straordinario per assistere i genitori con handicap grave
E' licenziato il lavoratore che usa i permessi, ex art. 33, L.104/92, per andare a mare anzichè assistere il prorpio familiare con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992)
L'indennità di accompagnamento è negata quando si è certi della rapida sopravveninenza del decesso dell'invalido. In questo caso la continua assistenza non consente il compimento degli atti quotidiani ma è finalizzata a fronteggiare una emergenza terapeutica