Cassazione, sentenza n. 22290/2014. La pensione spetta anche ai sordi prelinguali anche se hanno appreso il linguaggio dopo i 12 anni
10/03/2018
La prestazione, relativa alla pensione per i sordi prelinguali, spetta in tutti i casi in cui detto processo di apprendimento, a causa della minorazione, non abbia seguito il suo normale svolgimento, ancorché al momento della domanda di prestazione si constati l'avvenuta acquisizione di una utile capacità di comunicazione verbale.
Pertanto, contrariamente a quanto in genere è previsto per le prestazioni collegate all'invalidità, per le quali rileva lo stato del soggetto interessato al momento della domanda (ovvero anche nel corso del procedimento amministrativo e giudiziario ex art. 149 disp. att. c.p.c.), la disposizione in esame ha riguardo a quanto è avvenuto nel passato, perché il fatto costitutivo del diritto è che la sordità, essendo stata contratta prima dell'apprendimento del linguaggio, ha impedito di acquisirlo secondo il processo normale. In altri termini, il riferimento alla fase di apprendimento del linguaggio, ricollegando la prestazione alla circostanza che in questa fase medesima si siano verificate delle difficoltà rispetto all'iter normale, sta a significare che devesi avere riguardo ad un fatto pregresso, mentre sarebbe incongruo richiedere al soggetto adulto che inoltra la domanda, la persistenza della difficoltà nella fase di apprendimento del linguaggio parlato, perché questa fase per l'adulto è ormai definitivamente terminata. La prestazione pertanto spetta in tutti i casi in cui detto processo di apprendimento, a causa della minorazione, non abbia seguito il suo normale svolgimento, ancorché al momento della domanda di ' prestazione si constati l'avvenuta acquisizione di una utile capacità di comunicazione verbale."
Cassazione, sentenza n. 22290/2014